Nell'attuale situazione economica, l'accesso al credito è spesso uno strumento indispensabile, ma che può essere ostacolato dalla propria precedente storia debitoria o dalla mancanza di un lavoro.
A subire il diniego degli Istituti Bancari sono in primo luogo coloro che hanno subito dei protesti, o risultano segnalati dalla Centrale Rischi Interbancaria come cattivo pagatore, può essere difficile accedere al credito.
Basta spesso non aver provveduto al pagamento di una sola rata di un prestito precedente perché si avvii la procedura: dopo i solleciti inoltrati dall'Istituto di Credito, chi non provvede a sanare la propria situazione, viene automaticamente inserito nel Registro dei Protestati per un periodo di tempo che varia a seconda delle circostanza.
Le medesime difficoltà sussistono per coloro che, in quanto lavoratori autonomi o precari, non dispongono delle garanzie necessarie e sufficienti a dimostrare agli Istituti di Credito la propria solvibilità.
Per queste categorie di persone in particolare e per tutti coloro che desiderano accedere in modo più veloce all'erogazione di un prestito, esistono i prestiti cambializzati.
La caratteristica principale di questa tipologia di prestiti riguarda il fatto che essi non vengono rimborsati mediante il pagamento rateale tradizionale, ma attraverso cambiali.
I prestiti cambializzati possono essere richiesti da tutti coloro che non risultano idonei alla concessione di un finanziamento o prestito bancario, in quanto l'Istituto erogante non procede, prima dell'erogazione, al consueto esame della posizione debitoria del richiedente e non consulta, di conseguenza, le risultanze della centrale dei rischi.
Il novero di coloro che possono accedere a questa forma di finanziamento è quindi molto ampio, anche se, è bene sottolinearlo, si richiede ugualmente la presentazione di idonee garanzie.
A seconda del soggetto richiedente, si possono quindi individuare tre differenti tipologie: i prestiti per dipendenti, quelli per lavoratori autonomi e quelli per disoccupati.
Per tutti valgono i medesimi requisiti anagrafici: è necessario essere maggiorenni e non aver superato i 70 anni di età.
Differenti sono invece le garanzie necessarie e quindi la documentazione richiesta.
Per i lavoratori autonomi è richiesta, oltre alla presentazione della dichiarazione dei redditi, la sottoscrizione di una apposita polizza assicurativa.
Oltre a ciò. per i lavoratori dipendenti potrebbe essere richiesta la presentazione del TFR.
Chi non ha un impiego, non potendo attestare un reddito da lavoro, dovrà fornire prova della proprietà di immobili o ottenere la firma di un adeguato garante.
Un garante o un coobbligato potrebbero infine essere sufficienti per l'erogazione del prestito cambializzato anche per coloro che sono titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato.
I prestiti cambializzati vengono erogati con una certa facilità e pratiche molto veloci, in quanto manca la fase di istruttoria preliminare, che in genere dilata i tempi della concessione: in media sono sufficienti 7 - 8 giorni per ottenere il denaro, che verrà erogato mediante accredito su conto corrente o, in mancanza, mediante assegno circolare inviato al domicilio del richiedente.
I tassi di interesse applicati sono standard: il tasso annuo nominale è stabilito nella misura fissa del 16%.
Ad essi è necessario aggiungere altre spese, non diversamente da quanto avviene per gli altri prestiti personali. Sarà quindi necessario corrispondere l'imposta di bollo, nonché quanto necessario all'incasso dei singoli pagamenti mensili.
Anche durata e importi sono predeterminati.
Con un prestito cambializzato possono ottenersi somme comprese tra i 1.500 e i 50.000 Euro, da rimborsare secondo un piano di rientro che comprenda da 36 a 120 mensilità.
Come già anticipato, oltre alle garanzie richieste, la caratteristica principale dei prestiti cambializzati consiste nella necessità di rimborsarlo attraverso il pagamento di cambiali, che vanno in pratica a sostituire le consuete rate.
Esse possono essere pagate agli sportelli dell'Ente erogante o, se il soggetto richiedente è titolare di un conto corrente altrove, presso il proprio Istituto Bancario.