Leasing

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Tipologie di leasing

- Leasing finanziario: è il tipo di leasing più tradizionale nonché, probabilmente il più utilizzato. La denominazione "finanziario" è dovuta al fatto che, per la sua tipologia, si avvicina molto a un finanziamento ed è utilizzato per accedere a beni di elevato grado di specializzazione. Il contratto può avere durata da 3 a 5 anni per i beni mobili e da 25 a 30 anni per quelli immobili. Al termine del contratto, il sottoscrittore potrà decidere se riscattare il bene o restituirlo alla società. Si tratta di una forma di finanziamento ideale per le imprese, i professionisti e le Pubbliche Amministrazioni in genere perché, in questo modo, possono disporre di un bene, indispensabile per la loro attività, senza intaccare le disponibilità economiche. La durata del contratto può essere modulata in modo da rendere il finanziamento simile a un mutuo e il valore finale di riscatto del bene, solitamente inferiore al valore di mercato può arrivare a un massimo del 40% del costo iniziale.
- Leasing operativo: è stata la prima versione di leasing ad apparire sul mercato e riguarda soprattutto beni di alta standardizzazione come, per esempio, fotocopiatori, computer, ecc. Può essere posto in essere dal produttore del bene che, in questo caso, coincide con il locatore; il più delle volte, il riscatto del bene non è conveniente proprio per la spendibilità del prodotto sul mercato. Inoltre la durata del contratto è nettamente inferiore a quel del leasing finanziario
- Sale e lease back, denominato anche "leasing di ritorno": in questo caso esistono solo due figure contrattuali perché fornitore del bene e utilizzatore coincidono. Molte volte questa tipologia di contratto viene sfruttata dagli imprenditori che vendono il prodotto alla società di leasing per poi affittarne l'utilizzo in un secondo momento: per il cliente diventa quindi un'occasione per ricavare, per esempio, la liquidità necessaria per la realizzazione di un progetto aziendale.
- Leasing azionario: questo tipo di contratto, meno vicino ai consumatori, permette alla società di leasing di acquistare un pacchetto di azioni di una società, che verrà poi concessa in locazione all'imprenditore che, al termine del contratto potrà decidere se riscattare la quota azionaria oppure no.

Come funziona il leasing

Il contratto di leasing prevede una struttura basata su tre soggetti: il fornitore del bene (che vende il bene scelto dal cliente), la società concedente (che acquista il bene e ne conserva la proprietà fino all'eventuale riscatto) e l'utilizzatore del bene.
L'operazione di finanziamento si articola in quattro fasi: la fase istruttoria, il perfezionamento del contratto, la gestione del contratto e il riscatto del leasing. La prima fase serve a valutare l'attendibilità del cliente e, se l'esito è positivo, si passa alla successiva fase di perfezionamento del contratto; in questa fase può essere richiesta, a seconda del tipo di bene locato, una documentazione aggiuntiva, come per esempio, una polizza assicurativa e poi, dopo la firma del contratto e il versamento dell'anticipo, il bene viene consegnato all'utilizzatore, previo collaudo di funzionalità. La terza fase, quella relativa alla gestione del contratto, si concretizza con il versamento dei canoni alle scadenze concordate e l'ultima fase prevede l'opzione, per l'utilizzatore, di procedere al riscatto del bene. La società di leasing quindi riveste il ruolo di mero finanziatore. Una volta stabilito il tipo di contratto, che varia a seconda del bene richiesto, il cliente deve corrispondere un canone periodico che ha il grande vantaggio di essere fiscalmente deducibile.

Consigli utili

La formula contrattuale del leasing comporta una serie di vantaggi ma è utile tenere presente che esistono anche degli svantaggi che possono far desistere da questa scelta. La flessibilità e l'accessibilità di questo tipo di finanziamento sono sicuramente i vantaggi principali perché consentono di adattare il contratto alle esigenze del sottoscrittore. Inoltre viene garantita la copertura dal rischio obsolescenza del bene che può essere restituito e sostituito, senza problemi, al termine del contratto. Gli svantaggi, d'altra parte, sono rappresentati dal fatto che il bene resta di proprietà della società di leasing che deve essere in grado di valutare attentamente la ricuperabilità e la ricollocabilità del bene sul mercato.

A cosa serve il leasign

Il leasing, o locazione finanziaria, è una forma di finanziamento molto efficace perché permette di ripagare a rate un bene con il vantaggio di poterlo utilizzare da subito senza, però, esserne proprietari fino all'ultimo pagamento.
In sostanza la locazione finanziaria funziona così: il soggetto che ha bisogno di un bene prende contatti con il fornitore di quel bene, ne sceglie personalmente il modello, le finiture e ne contratta direttamente anche il prezzo finale. Si rivolge poi alla società di leasing che compra e paga interamente quel bene e glielo concede in locazione finanziaria. Per farlo, la società di leasing fa sottoscrivere al soggetto un contratto che lo impegna a pagare l'intero importo anticipato - compresa una somma di interessi finanziari - in un numero di rate definite.
Il soggetto può contrattare con la società di leasing sia il tasso di interesse applicato alla somma, sia l'ammontare e il numero delle rate da corrispondere. Genericamente le società di leasing propongono una rata iniziale (detta maxicanone) superiore alle altre, che può variare tra il 5% e il 30% del totale, una serie di rate tutte uguali da corrispondere mensilmente e una rata finale (anche detta maxirata o opzione di riscatto) che conclude il rimborso del debito.
Solo quando il cliente versa tutte le rate stabilite, compresa quella finale, la proprietà del bene gli viene trasferita.
E' possibile anche utilizzare un bene per tutta la durata della locazione finanziaria e rinunciare ad acquistarlo definitivamente: non pagando la rata finale, quindi, il bene resta proprietà della società di leasing che provvederà a metterlo sul mercato per rivenderlo.
Può essere oggetto di un contratto di leasing un qualsiasi bene strumentale, anche immobiliare, utile ad un'attività aziendale: oggetto della locazione finanziaria può essere un'auto o un furgone, ad esempio, oppure un macchinario per un'impresa, uno strumento diagnostico per uno studio medico o anche un capannone, un magazzino e un negozio.
Alcuni anni fa si concedevano in leasing anche calciatori o opere d'arte: ora le società di leasing sono meno propense al rischio e tendono a concedere solo beni standardizzati e relativamente poco complessi da gestire.

Come e dove si sottoscrive un contratto di leasing?

La normativa del Testo Unico Bancario (TUB) definisce quali sono soggetti che possono concedere beni in locazione finanziaria: si tratta delle banche e degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB.
Per ottenere un finanziamento con la formula del leasing ci si può rivolgere ad uno sportello bancario o ad un agente in attività finanziaria che abbia mandato di concludere contratti da parte di una banca o di un intermediario vigilato. Per i contratti di leasing valgono le stesse regole di trasparenza e usura valide per un contratto di finanziamento bancario.
La concessione del leasing passa, ovviamente, da un percorso di valutazione della capacità di rimborso del cliente: la banca o l'intermediario coinvolto conducono un'istruttoria di credito sul soggetto richiedente per accertarsi che sia ragionevolmente in grado di rimborsare il credito. Per farlo richiedono, quindi, la documentazione provante dell'attività aziendale, la documentazione fiscale e verificano lo status del debitore presso le banche dati del credito.
Per concedere il leasing, che è a tutti gli effetti un prestito, gli intermediari potrebbero richiedere garanzie aggiuntive ai clienti, come fideiussioni personali o bancarie, pegno su azioni o vincoli su altri depositi o beni.
Il mancato pagamento di una rata è equiparabile ad un'insolvenza bancaria e viene perseguita allo stesso modo; la società di leasing ha inoltre facoltà di riprendersi il bene se il cliente è inadempiente con i pagamenti.

Profili fiscali e normativi del leasing

A differenza di un prestito o di un mutuo bancario per cui si possono detrarre fiscalmente gli interessi passivi pagati, il leasing consente di dedurre mensilmente dai redditi l'intera somma delle rate pagate, comprensive di quota capitale e quota interessi. Si tratta di un vantaggio molto utile: il leasing rientra a tutti gli effetti tra le spese aziendali.
Dal punto di vista normativo la proprietà del bene viene, come accennato, trasferita - con atto notarile nel caso in cui il bene sia un bene registrato, es. immobili, auto o imbarcazioni - solo quando tutto l'importo risulta restituito. Esiste, tuttavia, la possibilità di ripagare anticipatamente l'intera somma e riscattare il bene prima della scadenza pattuita.