Il riconoscimento di debito, noto anche come ricognizione del debito, è un atto unilaterale tramite il quale un soggetto si riconosce debitore nei confronti di un altro soggetto giuridico e prende l'impegno di saldare il debito. Si tratta di un atto negoziale a contenuto patrimoniale mediante il quale è possibile constatare l'effettiva esistenza di un debito riconosciuto dalla parte che è chiamata a pagarlo. Al riconoscimento debito è spesso legata una promessa di pagamento. Quest'ultima svolge una funzione fondamentale perché vincola il debitore ad impegnarsi in una promessa di denaro da versare integralmente nelle tasche dell'altra parte coinvolta nell'atto o da ripagare a rate tramite un piano di rientro.
Il riconoscimento di debito risulta necessario nel momento in cui un soggetto è chiamato a pagare un debito effettivo ad un altro passando innanzitutto per l'importante fase del riconoscimento stesso del debito. Nel momento in cui una parte coinvolta nell'atto ammette di essere debitrice scaturisce un meccanismo automatico che prevede una conseguenza specifica. Il riconoscimento di debito infatti ha la funzione di invertire l'onere della prova in un giudizio eventuale. Ciò significa che il creditore può non concedere la prova dell'esistenza del suo credito in quanto esso è considerato valido fino a prova contraria. Da tali premesse si deduce che la ricognizione del debito è un'astrazione processuale che regola la causa per cui il debito è stato contratto. Tale situazione comporta che il riconoscimento di debito, da solo, non costituisce una fonte autonoma e sufficiente di obbligazione.
Come molte altre figure giuridiche, anche il riconoscimento debito prevede una suddivisione interna tra diverse tipologie. Precisamente è possibile trovarsi di fronte ad una riconoscimento di debito puro o titolato.
Prima di analizzare le differenze tra queste due tipologie di ricognizione del debito, è utile precisare che entrambe concedono al creditore la facoltà di chiedere la condanna al pagamento del debito, in sede giudiziaria, provando in maniera tangibile l'esistenza di un riconoscimento dello stesso.
Tuttavia ci sono differenze sostanziali tra le due tipologie di ricognizione del debito. Innanzitutto, il riconoscimento puro non considera il rapporto fondamentale, ovvero quel rapporto definito sottostante che costituisce la base principale dell'esistenza stessa del debito. Esistono numerosissime tipologie di rapporti sottostanti, tra cui il contratto di vendita o un qualsiasi contratto che certifichi una transazione di denaro da una parte all'altra.
Il riconoscimento titolato tiene conto del rapporto giuridico che intercorre tra i soggetti coinvolti e da cui scaturisce il debito oggetto di contenzioso.
Inoltre è fondamentale tenere conto anche delle differenze processuali che differenziano una tipologia di riconoscimento di debito dall'altra. Nel caso della ricognizione pura, il creditore ha il vantaggio di non dover provare il rapporto fondamentale, in quanto la sua esistenza è presunta fino a prova contraria. Nel riconoscimento di debito titolato diventa importante soprattutto per il debitore che, partendo dal rapporto fondamentale, può provare la mancanza di fondamento dello stesso o l'avvenuto pagamento del debito oggetto di controversia.
Il modulo di riconoscimento debito è molto chiaro e semplice da compilare. I campi richiesti sono pochi e la loro presenza riesce a raggruppare in modo molto schematico le ragioni e i dati fondamentali che sono alla base del documento e del successivo processo che lo riguarda. Nella fattispecie una dichiarazione di ricognizione del debito che rispetti tutti i requisiti richiesti dalla legge deve contenere:
- l'importo dovuto al creditore;
- i dati di entrambe le parti;
- il motivo da cui è scaturito il debito;
- l'eventuale promessa di pagamento da effettuare entro una data stabilita o, come accennato in precedenza, mediante un piano di rientro che permetta di versare la somma dovuta a rate.